Mercy in Action Onlus aderisce alla petizione BAMBINI INVISIBILI, per interventi urgenti di tutela di minori e adolescenti fragili durante l’epidemia di COVID19 e le misure di isolamento e chiusura delle scuole.
Cresce il numero dei sostenitori alla lettera-appello “Che impatto avrà l’isolamento sui bambini invisibili?” inviata al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e ai presidenti di Camera e Senato. La lettera, lanciata il 22 marzo, poi divenuta anche una petizione on line, ha già superato le 5000 firme. Ai promotori si sono infatti aggiunte numerose altre associazioni e tanti professionisti, docenti universitari, rappresentanti delle istituzioni e cittadini. Anche Mercy in Action Onlus ha deciso di aderire, in quanto da sempre in difesa dell’infanzia, sia in Italia che all’estero.
Nel frattempo un gruppo di parlamentari di maggioranza sollecitati dalle associazioni promotrici della lettera-appello ha deciso di portare queste proposte al premier Giuseppe Conte e sul tavolo dei ministeri di competenza.
Molte istituzioni nazionali e internazionali confermano la situazione di emergenza in cui si trovano bambini e ragazzi in questo momento.
La Garante per l’Infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, il 27 marzo ha inviato al Presidente del Consiglio una lettera con la quale segnalava come necessari alla tutela di minori e adolescenti fragili. Ha anche chiesto che si inserisca un esperto di infanzia e adolescenza nella task force del Governo per la fase 2.
Il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, il 6 aprile, ha lanciato l’allarme sul fenomeno delle violenze domestiche, che a causa del confinamento forzato si fanno ancora più pressanti.
Il 7 aprile il Bureau della Rete europea dei garanti (Enoc) ha invitato i governi, la Commissione europea e il Consiglio d’Europa ad adottare ogni iniziativa utile a garantire il rispetto dei diritti previsti dalla Convenzione Onu richiamando l’attenzione, in modo particolare, sui diritti a una corretta informazione, alla protezione da violenza e abusi, alla salute, allo sviluppo, a un adeguato livello di vita e al diritto all’istruzione.
21 Organizzazioni mondiali, tra i quali Unicef, WHO, Ispcam, hanno chiesto pubblicamente uno sforzo collettivo e urgente a contrasto della violenza sui bambini nell’emergenza della pandemia da Covid-19.
Le forme di deprivazione e di violenza sono tante
Un terzo della popolazione mondiale è in stato di blocco Covid-19 e le chiusure delle scuole hanno avuto un impatto su oltre 1,5 miliardi di bambini. Restrizioni al movimento, perdita di reddito, isolamento e alti livelli di stress stanno aumentando la probabilità che i bambini sperimentino e osservino abusi fisici, psicologici e sessuali a casa, in particolare i bambini che vivono in situazioni familiari violente o disfunzionali.
E se le interazioni on line sono diventate l’unica forma di “evasione” dalle mura domestiche, aumenta il pericolo di forme cyberbullismo, di sfruttamento sessuale e di altri comportamenti online a rischio.
Le richieste contenute nella petizione delle associazioni per proteggere i bambini “invisibili” sono concrete, perché sono il frutto di un ascolto attento degli operatori sociali e degli educatori nei servizi educativi e domiciliari, nelle comunità di accoglienza e in altri contesti che in queste settimane – nel rispetto delle norme di contrasto alla pandemia da Covid-19 – lavorano in condizioni rese ancora più difficili dalla sospensione degli interventi specialistici, dei rapporti esterni, della frequenza scolastica, e di tutte le altre attività di socializzazione, di tirocinio, di sostegno psicologico.
Ma sono soprattutto il frutto di esperienza e di conoscenza di una realtà che i numeri da soli illustrano già chiaramente: 450.000 bambini e adolescenti in Italia sono in carico ai servizi sociali, 91.000 di questi lo sono a causa dei maltrattamenti che subiscono in casa, come evidenziava la nostra indagine condotta per il Garante Nazionale per l’Infanzia del 2015.
La petizione chiede di innalzare i livelli di protezione nei confronti di minorenni che vivono condizioni di povertà economica e educativa: interventi di supporto per la spesa alimentare, vestiti e materiali per l’igiene personale e aiuto per la continuità scolastica, fornendo tablet o pc e materiale di cartoleria.
Si chiede un maggior monitoraggio delle situazioni di rischio, con un appello accorato alle Forze dell’Ordine a non trascurare nessun segnale di allarme, perché ci sono bambine e bambini che vivono, proprio in queste ore, la drammatica esperienza dell’isolamento che accresce il loro senso di paura, di abbandono e di impotenza: sono le vittime della violenza domestica per le quali la casa non è, come dovrebbe, il luogo sicuro in cui rifugiarsi.
Ci sono i bambini adultizzati a cui in questi giorni verrà chiesto di occuparsi della casa, dei fratelli e che, con le scuole chiuse, hanno perso qualsiasi altro spazio di gioco e leggerezza.
Ci sono i bambini maltrattati, i neonati scossi senza altri adulti che possano portare supporto a genitori estenuati e in grave difficoltà.
Ci sono i bambini abusati che non hanno ancora trovato il coraggio di confidarsi, di provare a raccontare ciò che sta accadendo loro, ai quali oggi è impedito persino di immaginare di farlo.
Per tutte queste ragioni, la petizione chiede ai governi di garantire che i piani nazionali di emergenza siano integrati in tempi strettissimi da misure adeguate, per proteggere tutti i minorenni a rischio dalla violenza, dallo sfruttamento e dagli abusi.
La petizione è ancora aperta ed è possibile sottoscriverla qui o inviando un’e-mail a: comunicazione@agevolando.org (per le organizzazioni e gli enti che intendono aderire come tali).