La testimonianza di Elisa, volontaria sanitaria nella clinica di Mique
Era da tempo che desideravo vivere questa esperienza, ma probabilmente non avevo mai trovato il momento giusto e nemmeno il coraggio.
A febbraio di quest’anno, ho organizzato in poche ore quello che poi sarebbe diventato il realizzarsi di un sogno tanto atteso, insieme a Laura una giovane ostetrica che ha condiviso con me questi 10 giorni meravigliosi. Ora, a poco più di un mese dal mio rientro, non faccio altro che ripensare a quelle giornate.
Sono stata accolta in un villaggio sperduto dell’Etiopia, Mique, dove le strade durante le piogge diventano impraticabili, dove la corrente elettrica si fa spesso desiderare e dove l’acqua potabile è un bisogno… ma dove ad accoglierti trovi un gruppo di persone (LE SISTERS) che ti fa sentire in famiglia, che nonostante le difficoltà trova serenità e soluzione ad ogni problema.
Il mio obiettivo era quello di potermi rendere in qualche modo utili in clinica, imparando ad adattarmi alle situazioni più disagevoli. La clinica, gestita da Sister Marta e da personale locale formato, è un grande punto di riferimento per la popolazione. La passione che ho visto nello svolgere le attività è stata davvero tanta.
Possono presentarsi casi banali, ma talvolta anche gestione di emergenze, per arrivare alla nascita dei bimbi.
Il mio primo parto a Mique
Ricordo la prima sera, la giornata sembrava conclusa, erano circa le 18, eravamo senza luce, quando un gruppo di ragazzi si è presentato al cancello della clinica trasportando un letto, con sopra una ragazza, che dopo poche ore ha dato alla luce un bellissimo bambino. Il mio primo parto a Mique, con la torcia in fronte non lo scorderò MAI.
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Sister Marta si occupa delle partorienti in maniera autosufficiente e serena, gestendo alla perfezione problemi e trovando soluzioni senza panico. La clinica dispone di una sala travaglio e di una sala parto attrezzata di penisola neonatale.
Durante la nostra permanenza abbiamo avuto la possibilità di assistere a 4 parti, potendo sicuramente arricchire le nostre conoscenze e renderci conto di quanta naturalezza c’è nella gestione, diversamente dalla nostra realtà.
La popolazione locale era incuriosita dalla presenza di personale sanitario nuovo, soprattutto i bimbi, che ogni giorno gironzolavano intorno alla clinica alla ricerca di attenzioni e di qualche caramella. La povertà qui è assoluta, eppure negli occhi dei bambini che corrono scalzi nel fango, c’è tanta serenità.
Durante la giornata lo scambio di informazioni era tanto e ciò ha permesso una buona collaborazione, soprattutto durante i due episodi di maggior urgenza che abbiamo gestito.
Una giovane donna, una notte si è presentata semi incosciente causa forte disidratazione e ipotensione, ma grazie all’aiuto di suor Marta che gestiva la parte difficile della barriera linguistica e le nostre esperienze nel controllare il problema sanitario abbiamo ottenuto un ottimo risultato e la ragazza dopo diverse ore è riuscita a tornare a casa dai suoi bambini… ma la parte migliore è stata la nostra visita “domiciliare” il giorno dopo nelle capanne del villaggio, dove abbiamo potuto verificare con i nostri occhi che il nostro aiuto era servito e i familiari ne sono stati tanto riconoscenti.
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In clinica vengono svolte molte attività, oltre all’assistenza: vi è un servizio di vaccinazione pediatrica a giornate prestabilite, vengono eseguiti esami di laboratorio per la ricerca delle principali patologie presenti (Malaria, Tifo TBC, Salmonella) e un servizio di assistenza alle gravide durante il periodo gestazionale. Tutto viene eseguito con un buon metodo, considerate le risorse, seguendo linee guida definite e successivamente accuratamente registrato.
Mique non è soltanto la clinica.
Vicino alla struttura c’è sia l’alloggio delle Sisters e la scuola che accoglie i bambini del villaggio. Ho avuto la possibilità di trascorrere alcune ore durante la lezione e di sorridere insieme ai bambini regalando loro materiale per disegnare e qualche caramella.
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La forza di tutto questo, quello che manda avanti una realtà così importante nella povertà più totale sono loro: LE SISTERS, che si occupano di ogni cosa, supportate da personale locale.
Durante la missione si sono prese cura di noi in maniera rispettosa; hanno cucinato con tanto impegno, dandoci la possibilità ad ogni pasto di assaggiare piatti tipici, e hanno scherzato insieme a noi in ogni occasione.
Questa è l’Africa vera, che vediamo solo attraverso la televisione, e io sono felice di essermela vissuta in prima persona! Ho la consapevolezza di non aver cambiato le cose, di non aver salvato nessuno, ma solamente di aver imparato tanto e quando le persone mi chiedono, credo che mi basti raccontare qualche momento e tutto appare ben chiaro!
Ora spero solo di tornare presto.
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Volontaria a Mique